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“Don’t clean up this blood”, non pulite questo sangue, sottotitolo del film e suo dichiarato intento programmatico. La volontà di non dimenticare, anzi di mostrare, con una crudezza e verosimiglianza inaudite e necessarie, ciò che accadde nella scuola Diaz prima e nella caserma di Bolzaneto poi i giorni 21 e 22 luglio 2001. Lo scenario è quello noto dei disordini di Genova durante la riunione del G8 (capi di governo dei maggiori paesi industrializzati). Le fonti del film sono le inchieste giudiziarie che seguirono ai fatti narrati, in particolare le deposizioni dei giovani, italiani e stranieri, che furono letteralmente massacrati dalle forze di Polizia nei luoghi suddetti.
La memoria individuale e collettiva si ferma alle immagini delle aule vuote, riprese dalle telecamere dopo il pestaggio: sangue sui muri e sul pavimento, in macchie e pozze che lo sguardo non potè eludere.